Luis Gomez De Teran
Luis Gomez de Teran (aka Gomez) è nato a Caracas (Venezuela) nel 1980. Ha vissuto tra Londra,
Berlino e Roma, dove ora risiede e città in cui coltiva la sua vocazione artistica manifestata inizialmente attraverso il linguaggio dei graffiti e culminata, negli ultimi anni, nella pittura figurativa.
Ho avuto l’onore di conoscere l’Artista a Matera, in occasione della sua mostra al Museo della scultura MUSMA nel 2019 (Anche quando l’Alba non c’era”. Il MUSMA è coordinato da Synchronos, che ha avvertito la profonda sensibilità artistica di Gomez, e l’ha lasciato interpretare sei sculture, che narrano di figure sacre, profane, simboli e sfumature immateriali sprigionate dalla materia stessa, scaturite da cemento e plexiglass. Mi colpì molto la sua modestia e poetica del buio e del silenzio e ancor più il suo bisogno di confronto e socialità estetica e umana. Il suo dire aveva qualcosa di sacro e di preghiera laica insieme.
Scriveva Simona Spinella, presidente di Synchronos, nel catalogo edito da Magonza:
“I temi utilizzati richiamano la letteratura classica e mitologica con una poetica di strada che indaga il reale e i conflitti dell’animo umano. Dipinti urbani accompagnati da versi poetici scritti a margine delle pareti. Spesso nel processo di realizzazione delle sue opere d’arte in strada, sceglie modelli sul posto dove viene chiamato a intervenire, scattando loro delle foto che poi utilizza come riferimento per il dipinto.
L’oscurità sembra dominare e avvolgere le opere di Gomez: volti e corpi nudi, che portano addosso i segni dell’esistenza. I conflitti dei suoi personaggi “lottatori” si manifestano sulle tele offrendosi allo sguardo dello spettatore. ..sperimentare l’assenza di luce come possibilità di conoscenza, ci accompagna nel suo rifugio, il buio incerto e mutevole, invitandoci a perderci al suo interno fino a sparire, per poi rinascere.”
La sua è una pittura simbolica, barocca, fortemente suggestionata da Caravaggio soprattutto per l’uso di luci e ombre e per le tematiche, sempre in bilico fra il bene e il male, la solitudine, l’amore, il dolore, la sconfitta, l’addio, la morte. Pur non avendo una formazione accademica, la sua scuola sono stati i muri e le esperienze di grandi e piccole città del mondo (Roma, Londra, Barcellona, Berlino, Mumbai).
Come luogo di espressione privilegiato, Gomez ha scelto la periferia, luogo che gli dà l’energia creativa per l’azione pittorica. La strada è parte integrante della poetica dell’artista ed è la dimora delle sue creature. Oltre l’uso del pennello e vernici su muro, Gomez usa anche materiali applicati come pietre, specchi, vetro, ferro e plexiglas.
Nel bellissimo lavoro, ‘Corpus Homini’ a Fontanavecchia, Campobasso, 2019, Gomez esplora il
tema della pietà, della crocifissione e della compassione, cogliendo il dualismo dell’evento: a metà tra purezza e tentazione, tra luce della fede ed ombra del mistero, tra bene e male ed ha deciso di creare ‘Corpus Homini’ che riprende il calvario e la passione di Cristo, in quanto uomo, e la resurrezione, in quanto figlio di Dio.
Un elemento particolare della sua arte è l’interazione tra parola e immagine. Spesso le sue opere
sono “affiancate” da frasi di poeti e scrittori ispirati dalla sua opera, come nel caso del murale del
Trullo, dove il ritratto di Mario d’Amico si integra con le parole del Poeta del Trullo. (Mario
D’Amico è uno dei poeti del trullo, colui che anni fa ha dato vita a questo movimento di rigenerazione urbana attraverso la poesia e l’attenzione agli spazi che si abitano. Proprio per unire invece che dividere, prendersi cura delle cose di ogni giorno invece di vivere distratti e cedere al grigio e alle difficoltà. Anche questo murale, opera di Gomez, è sicuramente molto intenso. I versi del Poeta del Nulla sono spettacolari; anche se si leggono con difficoltà…. Iniziano così:
Pioveva rabbia e lei danzava
nera sul cemento
Correva il film del mio lasciare
oltre il campo a veder la luce
e lei mi tirava fisso al mondo
…”
E non a caso Gomez ha voluto accompagnare uno dei suoi capolavori: “Bitume - Fabbrica Ancione, Ragusa - Settembre 2020”, (un grande Cristo in croce su un Silos arrugginito, che ha in sé una forza Rinascimentale, tra Bramante e Caravaggio, con una Pietas e Humanitas sconvolgente e un pregio stilistico di grande impatto che si rivela nel panneggio del velo che copre il sesso e nell’incarnato del corpo di Cristo di grande pregio), con questo sonetto e note bellissime scritte sulla sua pagina facebook che vi invitiamo a leggere.
CORPUS HOMINI
Il mio nome era Gnaziu e questo qui è il mio addio
fui meglio di Picasso con il mescolatore
nessuno mi ringrazia o conosce il volto mio
ma sotto ogni tuo passo c’è un po’ del mio sudore.
Vivevo nell’impianto
per non voler sparare
e trasformai il cemento
in acqua, in vino e pane.
E oggi che riscopri un luogo più prezioso
le senti le campane? inizia la funzione.
Guarda la torre rossa che si trasforma in croce.
Io oggi ti saluto, adesso mi riposo
per me nel terzo giorno non c’è resurrezione.
Son io oggi a pregarti, ricorda la mia voce.
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Note: Gnaziu è la versione dialettale sicula del nome Ignazio, apparentemente piuttosto comune
nell’isola. Il mescolatore è il macchinario più importante dell’intero impianto.
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CORPUS HOMINI
Bitume - Fabbrica Ancione, Ragusa - Settembre 2020
Da notare le sue location particolari, Periferie delle città, fabbriche, case e castelli abbandonati, barche dismesse e abbandonate sulle rive del Pò, silos arrugginiti, fondi marini e cime di montagne, etc…luoghi solitari, abbandonati, sconfitti dall’uomo e dalla storia, architetture obsolete o difettose, rovine, a cui le sue opere portano bellezza, dignità e nuova vita. Il contrasto che si crea tra Arte e location degradate è di grande impatto e rivitalizzazione estetica ed emozionale.
© Opera e foto di Luis Gomez de Teran, “Corpus Homini-Bitume –
Fabbrica Ancione, Ragusa - Settembre 2020.”
Un altro capolavoro estetico - sociale di Gomez è forse quello realizzato al Comune di Marcellina. (Silos dipinti - “Le voci delle pietre”, Marcellina (Roma), 2021), che ricorda, ma supera in empatia,
contestualizzazione storia, empatia poetica e simbolica il lavoro di Guido van Helten - for Silo Art Trail /Juddy Roller - Brim, Victoria (Australia) – 2015.
L’intento era di riqualificare l’edificio ex CIDI, sito di Archeologia Industriale. Il concept dell’opera
nella sua totalità è dell’architetto artista Romolo Belvedere. L’attività è stata possibile grazie alla stretta e proficua collaborazione tra Ente Parco e Comune di Marcellina.
Gomez, costruisce un ponte tra passato e futuro, rende omaggio a Teodora Fornari (l’anziana signora dipinta sulla fornace, che ha lavorato nella cava per tutta la vita), e riporta sui silos le “facce di pietra” riprendendole da un reportage fotografico di Romolo Belvedere realizzato nel 1980 in cui sono ritratti minatori, contadini, pastori e la collettività tutta, uniti al contemporaneo volto di una bambina che trascina memoria e speranza. E leggiamo cosa ha scritto Gomez sul suo lavoro: “Io ho celebrato le rughe sulla pelle, gli sguardi, l’intensa bellezza delle persone che ho dipinto, ho reso allegoria il loro aspetto, ho idealizzato la memoria del passato sperando che rigermogliasse nel presente, ma non conoscevo le loro storie personali.
Volevo diminuire una distanza richiamando gli echi delle loro voci, che un tempo hanno dato respiro a quel gigante di cemento.” (Luis Gomez de Teran).
Le ultime opere di Gomez:
‘Corpus Homini’ a Fontanavecchia, Campobasso, 2019.
I Piedi Inchiodati di Cristo, Matera, Via Trabaci, 2019.
Preghiera al Tramonto, Muri sicuri, Roma, 2020.
La nascita dell’orizzonte, Olio su plexiglas, Giugno 2020.
Corpus Homini, Bitume - Fabbrica Ancione, Ragusa - Settembre 2020.
Crurifragium, Olio su plexiglas, legno, ferro, acqua, Stigliano, Agosto 2021.
Le ultime opere dell’Artista(infatti mi sembra riduttivo definirlo solo uno Street Artist), sono
caratterizzate da tre grandi novità poetiche e stilistiche: la prima è l’uso frequente dell’olio su plexiglas, (sperimentato a Matera al MUSMA) e la seconda è tematica, dove il tema del dolore e della Crocifissione - passione di Cristo-Uomo Pasoliniano è indagata ripetutamente in particolari strazianti (mani e piedi crocefissi, panneggi, chiodi, ferite, in contesti marginali e periferici), in una sorta di preghiera estetica, come a cercare e invocare redenzione e socialità insieme attraverso l’Arte, con immedesimazione e redenzione, morte e rinascita, in un grande abbraccio – messaggio di bellezza e incanto perduto, di grande amore e e umanità. La terza novità è rappresentata dall’uso sempre più frequente di Installazioni non autorizzate:
o Oblio inerte – Lethargica, Installazione non autorizzata, abbandonata in un castello,
Gennaio, 2022.
o Stalactite, Acrilico e cemento su muro, Fiuggi, 2022.
o ERIDANUS, Installazione non autorizzata sul naufragio, Fiume Po’, Italia., 2022
o Circus, Grotte, Sicilia, 2022.
o Serenissima, Olio su plexiglas, Venezia, Gennaio 2023.
o Invisibile, Pittura non autorizzata su torre abbandonata, Roma, Gennaio,
2023.
Lavori eseguiti su barche, torri, case e manicomi abbandonati, rive di fiumi e laghi, etc.. con olii su
plexiglas o interventi polimaterici che con la loro trasparenza e presenza estetica creano un nuovo rapporto con il paesaggio e richiamano le scorribande da guerriglia estetica di Banksy. Inoltre sembrano delle pittosculture di grande leggerezza, versatilità ed efficacia comunicativa. Come se l’Artista non volesse arrendersi alle sconfitte, alle dismissioni, agli abbandoni, ai terremoti sociali e reagisce con queste sue rigenerazioni estetiche.
©Luis Gomez de Teran, Matera, 2019, Photo di Donato Di Poce
Biografia
Luis Gomez de Teran (1980) nasce a Caracas (Venezuela) ma si trasferisce sin da piccolo a Roma, città dove vive tuttora e in cui coltiva la sua vocazione artistica manifestata inizialmente attraverso il linguaggio dei graffiti e culminata nella pittura figurativa.
Hanno scritto di lui: Il Messaggero, Corriere della Sera, Repubblica, Il Mattino, Art Tribune, ArtsLife,
Rai News, Ansa, Roma Today, Inside Art.
Principali Location, mostre e progetti realizzati:
Nox Omnibus Lucet - La notte splende per tutti 2016, prima mostra personale presso la Galleria Varsi a Roma)
Se mi confondo guidami e sii paziente. -Murales dell’ex Manicomio Santa Maria della Pietà, Roma, 2018.
Fuori dai Cieli, Fronte Cappella Bonajuto - Catania - Ottobre 2018.
Flagellus solis, Giardini di Naxos, Ottobre 2018.
Anche quando l’Alba non c’era, Museo della scultura MUSMA, Matera 2019.
Ritratto di Mario d’Amico, Murales del Trullo a Roma, 2019.
‘Corpus Homini’ a Fontanavecchia, Campobasso, 2019.
I Piedi Inchiodati di Cristo, Matera, Via Trabaci, 2019.
Preghiera al Tramonto, Muri sicuri, Roma, 2020.
La nascita dell’orizzonte, Olio su plexiglas, Giugno 2020.
Corpus Homini, Bitume - Fabbrica Ancione, Ragusa - Settembre 2020.
Crurifragium, Olio su plexiglas, legno, ferro, acqua, Stigliano, Agosto 2021.
Le voci delle Pietre, Marcellina (Roma), 2021.
Oblio inerte – Lethargica, Installazione non autorizzata, abbandonata in un castello, Gennaio,
2022.
Stalactite, Acrilico e cemento su muro, Fiuggi, 2022.
ERIDANUS, Installazione non autorizzata sul naufragio, Fiume Po’, Italia., 2022
Circus, Grotte, Sicilia, 2022.
Serenissima, Olio su plexiglas, Venezia, Gennaio 2023.
Invisibile, Pittura non autorizzata su torre abbandonata, Roma, Gennaio, 2023.
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